“Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, subì la passione fuori della porta della città. Usciamo dunque verso di lui fuori dell’accampamento, portando il suo disonore: non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura. Per mezzo di lui dunque offriamo a Dio continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome”. (Ebrei 13,12-15).
In questo periodo nel quale i nostri spostamenti sono limitati, questa Parola ci suggerisce un’altro modo di uscire: Gesù è uscito dalla città santa, Gerusalemme, portando la croce, ed è stato crocifisso fuori delle mura; la lettera agli Ebrei ci suggerisce di uscire per andare verso di Lui, consapevoli di cercare così un’altra città, quella futura che ci attende. In questo cammino, per mezzo di Gesù offriamo la nostra lode a Dio, riconoscendo e proclamando il suo nome santo, perché nel suo nome si piega ogni ginocchio, in cielo in terra e sotto terra ogni lingua proclama: Gesù Cristo è Signore! (Fil 2,10-11)