Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. […] (Luca 24,13-16)

Due discepoli tristi, delusi, in fuga, disperati… l’unico filo che ancora li tiene uniti agli avvenimenti accaduti è conversare tra loro di queste cose, ma senza alcuna speranza. Gesù si avvicina, tiene il loro passo e ascolta il racconto delle loro illusioni naufragate nel sangue su quella collina. Per questo non lo possono riconoscere. E Gesù ricomincia da capo, come agli inizi in Galilea: parlare, confrontarsi, insegnare, imparare, discutere, per tutti quei chilometri fino ad Èmmaus, dove sembra voler continuare per la sua strada verso altri appuntamenti, ma essi lo invitano a restare: hanno fame di parola, di compagnia, di casa...Il viandante si ferma nella casa dove viene accolto, attorno a una tavola dove gli sguardi si cercano, si incrociano, ci si nutre gli uni degli altri. Lo riconobbero quando spezza il pane non perché fosse un gesto esclusivo di Gesù, era un gesto comune a tutti gli ebrei, a tutti i padri di famiglia, ma tre giorni prima in un’altra casa Egli con quel gesto si era donato completamente: prendete e mangiate…

Noi in cammino, spesso delusi, feriti, scontenti. Gesù si avvicina sempre, cammina con noi, non per correggere il nostro passo o dettare il ritmo. Gli va di camminare con noi, purché uno cammini. Ascolta le nostre lamentele, le accoglie e continua a donarci una parola di incoraggiamento, di sostegno, di vita… finché non decidiamo anche noi di accoglierlo nella nostra casa, nella nostra esistenza, dove lui potrà rivelarsi a noi vivo e risorto nello spezzare il pane, e darci la forza di tornare lì dove sono le nostre delusioni e solitudini e, insieme a tutti i fratelli in Cristo, ricominciare a vivere e a testimoniare la sua Risurrezione.