«Il popolo venne da Mosè e disse: “Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti”. Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: “Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita”. Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita». (Numeri 21,7-9)
Deserto, luogo di solitudine, essenzialità, privazioni, pericoli, tentazioni… Anche noi, come il popolo ebraico, in questo tempo di difficoltà, stiamo camminando nel deserto e in un certo modo sperimentiamo quello che hanno sperimentato loro. Anche noi tendiamo a ribellarci, a lamentarci, a scoraggiarci. Allora è Dio stesso che ci viene in aiuto indicandoci la Croce di Cristo come la nostra unica salvezza, ciò a cui guardare per essere liberati, guariti, consolati… occorre solamente alzare lo sguardo da noi stessi o dalle nostre cose e rivolgerlo verso di Lui che non mancherà di stendere la sua mano verso di noi.